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Il Pandoro… The Revenge!

Due giorni fa ho scritto un articolo sul pandoro….

Terminava dicendo: “non è detto che non ci riprovi…”

In realtà vi stavo mentendo, perchè ci avevo già riprovato! Sicuramente vi starete chiedendo “sarà meglio questa ricetta o la precedente?”

Non ve lo dico… vi invito a leggere l’altro articolo dove spiego tutto quello che mi ha spinto ad accanirmi sul povero Pandoro qui… Poi provatele entrambe e fatemi sapere.

Io posso solo dirvi che questa ricetta, ri-bilanciata da me, con l’aiuto di un amico pasticcere bravissimo (grazie Daniele Marchitiello!) è molto più vecchia della precedente, provenendo dalla prima edizione di Cresci, scritta dal maestro Achille Zoia insieme al maestro Iginio Massari. Forse, però, la modernità in questo caso non è l’elemento chiave!

P.S. Come scritto nell’articolo precedente sulla gestione del lievito madre ho utilizzato anche per questa ricetta il metodo di Beniamino Bazzoli, facendo quindi due soli rinfreschi, uno  a secco e uno in acqua, nei due giorni precedenti l’ impasto. Il giorno del primo impasto ho preso il lievito dall’acqua e ho fatto un solo rinfresco a secco a 28 gradi aspettandone il raddoppio. La ricetta originale parla di lievito gestito in modo differente e quindi utilizza una serie di rinfreschi diversi dai miei per controllarne l’acidità. La presenza del lievito compresso (lievito di birra) modifica le normali dinamiche che una lievitazione con sola pasta madre comporta a discapito di una lunga maturazione e dei conseguenti profumi ma, di contro, una lievitazione più veloce lascia disponibile una quantità di zuccheri maggiori che , nel caso del pandoro, risultano fondamentali a ricrearne il bouquet di profumi e sapore.

Nulla vieta di fare lo stesso procedimento dell’ autore della ricetta (se lo volete conoscere scrivetemi sulla mia pagina facebook e ve lo spiego) ma, vista la comodità del metodo di Beniamino, io faccio fatica a fare altrimenti…

P.P.S. non dimenticatevi di fare lo zucchero a velo che ho scritto al termine della ricetta… sentirete la differenza!

PREPARAZIONE DEL LIEVITO

Il giorno 0 toglieremo il lievito dal frigo e senza bisogno di acclimatarlo procederemo al rinfresco con acqua a temperatura ambiente poi anziché porre in frigorifero, lo si lascerà per circa 18 ore alla temperatura di 16 o 18 gradi e, qualora la temperatura ambiente fosse superiore, lo si lascia per circa 12 ore o anche meno a temperatura ambiente e per il resto del tempo in frigorifero nello scomparto meno freddo dove ci sono circa 8 gradi. (un’altra modalità è metterlo in una borsa frigo con un paio di polaretti per mantenere la temperatura intorno ai 16 gradi)
Il giorno 1 procederemo con un rinfresco a secco  in rapporto 1:1: 0,4 (rispettivamente lievito, farina e acqua) e, formata una pallina con un taglio a croce profondo non più di un terzo, lo si avvolge in un telo, lo si pone in una ciotola e lo si lascia per circa 2 ore e 30 o 2 ore e 45 minuti a 28 gradi, cioè alla temperatura ottimale per un giusto equilibrio di tutti i componenti del lievito madre.
Trascorso questo tempo lo si rinfresca nuovamente con la percentuale di 1:1:0,5  e, formata una pallina senza taglio, la porremo in acqua a 18 gradi, in un recipiente alto e abbastanza largo da permettere alla pallina di risalire, senza che lo spazio risulti eccessivo. Qui rimarrà per circa 18 ore come spiegato al giorno 0.

Il giorno 2,   ripetete le fasi del giorno 1
Il giorno 3, cioè quello della produzione, si preleva il lievito dal riposo notturno in acqua e si esegue un solo rinfresco, lasciandolo a temperatura di 28 gradi (meglio 27 che 29 comunque…) fino al raddoppio. la temperatura dell’acqua del rinfresco sarà di 28/30°.

INGREDIENTI

per due Pandoro da un kg (1100 g nello stampo):

PRIMO IMPASTO
  • 115 g farina per panettone (W 380)
  • 40 g zucchero
  • 180 g lievito madre maturo
  • 103 g uova intere
  • 40 g burro
CREMA PASTICCERA AROMATICA
  • 75 g rhum o marsala
  • 75 g panna
  • 30 g amido
  • 30 g tuorlo
  • 35 g zucchero
  • poco sale

PROCEDIMENTO

Preparazione del Primo Impasto
  1. Verificare la effettiva capienza dello stampo misurando la quantità d’acqua contenuta e dividendo per tre il risultato. ad esempio, in uno stampo che contiene 2,7 litri di acqua andranno sistemati 900 g di impasto cioè 2700 diviso 3.
  2. preparare una crema pasticcera (il maestro Morandin docet) portando a 92 gradi gli ingredienti sopra citati e facendo poi raffreddare ( la quantità di crema ottenuta è di circa 200 g e una parte non sarà qui utilizzata ma potrà essere congelata e usata per successive preparazioni). La crema è una mia aggiunta e io la ritengo fondamentale sia per ricreare l’aroma che per aiutare il pandoro a mantenere la morbidezza, insieme al burro anidro , anch’esso non presente nella formulazione originale.
  3. Mettere nell’impastatrice (gancio a spirale per la planetaria o foglia per piccole quantità) il lievito madre, tutta la farina e tutte le uova a cui, in precedenza, avremo aggiunto lo zucchero.
  4. Lasciar girare in prima velocità fino al raggiungimento della formazione del glutine (circa 15 minuti). Verificare che la struttura sia resistente tagliando un pezzetto di pasta e tirandolo delicatamente fino a raggiungere uno spessore minimo che non si rompe (prova del velo). L’impasto risulterà consistente ma resistente.
  5. Aggiungere il burro morbido per facilitarne l’assorbimento (aumentate leggermente la velocità se necessario ma non fate mai girare l’impastatrice a vuoto, senza ingredienti da incorporare)
  6. L’impasto dovrà apparire liscio ma non troppo lavorato. Il tempo totale di lavorazione è, idealmente, poco più di 20 minuti.

Porre l’impasto in un contenitore dalle pareti dritte, segnare il livello di partenza e lasciate lievitare a 26/27 gradi fino al raddoppio (ci vorranno tre ore circa, non di più)

BIGA
  • 121 g farina per panettone (W 380)
  • 11 g zucchero
  • 7 g lievito compresso (lievito di birra)
  • 86 g latte fresco intero

PROCEDIMENTO

Preparazione della biga da eseguire al termine del primo impasto
  1. Impastare tutti gli ingredienti per ottenere un impasto omogeneo anche se non incordato.
  2. lasciar lievitare a temperatura ambiente fino al raddoppio in modo che venga pronto contemporaneamente con il primo impasto (a seconda della temperatura 40-20 minuti prima di procedere con il secondo impasto)
SECONDO IMPASTO
  • Tutto il primo impasto
  • tutta la biga
  • 143 g farina W 380
  • 80 g zucchero
  • 132 g uova intere
  • 63 g burro

PROCEDIMENTO

  1. Impastare primo impasto, biga, farina, uova e zucchero fino ad ottenere un impasto molto liscio quindi aggiungere il burro e far assorbire
  2. lasciar lievitare a temperatura ambiente (20°) fino al raddoppio (4 ore circa) oppure a 27° per massimo 2,5 ore e comunque fino al raddoppio.
TERZO IMPASTO ED EMULSIONE
  • 287 g farina W 380
  • 92 g zucchero a velo
  • 23 g fruttosio
  • 195 g uova intere
  • 126 g burro
  • 30 g zucchero invertito oppure miele
  • 80 g crema pasticcera preparata in precedenza

EMULSIONE

  • 230 g burro a 20°
  • 40 g burro anidro (o chiarificato)
  • 1 bacca di vaniglia (semi e polpa)
  • 8 g sale
  • 20 g burro di cacao grattugiato (non fuso!)
  • 20 g latte in polvere
  • 10 g rhum bianco o marsala o pasta aroma zabaione, per gelati

PROCEDIMENTO

  1. prima di iniziare la lavorazione del terzo impasto è buona cosa preparare l’emulsione
  2. montare a crema con la frusta gommata gli ingredienti dell’emulsione e lasciar riposare a temperatura ambiente
  3. Impastare la massa lievitata con la farina una piccola parte di zucchero e circa 3/4 delle uova più il fruttosio. lasciar lavorare circa 20 minuti fino ad ottenere un impasto molto liscio ed elastico (incordato).
  4. Unire la crema pasticcera
  5. Incorporare  lo zucchero a velo della seconda parte, lo zucchero invertito e quindi il burro e le uova rimaste. Far assorbire completamente.
  6. Ad impasto nuovamente liscio aggiungere l’emulsione suddivisa in due o più parti fino ad incorporarla completamente e avere un impasto perfettamente liscio ed incordato.
  7. terminata la lavorazione versare la pasta sul tavolo e lasciare un’ora quindi dividere in pezzi dai pesi desiderati e pirlare ogni singola porzione.
  8. posizionare negli stampi, meglio se di alluminio, precedentemente imburrati generosamente (non infarinati mi raccomando!) e lascia lievitare 8/10 ore, coperti, a temperatura di 28/30 gradi.
  9. passare in frigo, scoperto, mezzora prima di cuocere.
  10. Cottura in salita da 145° con vapore per i primi 10 minuti per poi passare a thermo-ventilato 150°, alzare a 160° e chiudere a 165°. Cottura 50 minuti totali circa, temperatura al cuore di 94°
  11. far raffreddare nello stampo in verticale per almeno un’ora meglio se circa 8-10, quindi capovolgere e insacchettare solo a completo raffreddamento.
Preparazione dello zucchero a velo per pandoro
  • 250 g zucchero a velo
  • 8 g burro di cacao
  • 9 g rhum ad alta gradazione
  • mezza bacca di vaniglia (polpa e semi)

passare al cutter tutti gli ingredienti e conservare in un barattolo di latta.

Cospargere generosamente il pandoro, chiuderlo nel sacchetto, conservarlo al fresco per una settimana al massimo oppure congelarlo,  e cospargerlo di nuovo prima di assaggiarlo!

 

Et Voilà! c’est prêt 🙂

Il Pandoro... The Revenge!

I'm Architect for nature. I'm Art Teacher for job. I'm Pastry Chef for passion! You can also follow me on my Facebook Group: "La Spirale Magica e il panettone d'oro"

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